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Elemento essenziale

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Di recente il Tribunale dell’Unione Europea si è pronunciato in merito alla distintività del celebre bollino blu e giallo delle banane Chiquita, registrato per contraddistinguere vari prodotti alimentari tra cui la frutta fresca.

Il Tribunale dell’Unione Europea conferma la decisione espressa in precedenza dall’Euipo, affermando l’insussistenza di un sufficiente grado di distintività quando il marchio in questione viene utilizzato in assenza di elementi grafici.

Purtroppo la stessa casa madre della “Chiquita” non era riuscita a fornire alcuna prova d’uso, essenziale a dimostrare che il bollino giallo e blu fosse recepito dal consumatore come identificativo del prodotto e facilmente riconducibile alla nota casa produttrice.

E’ importante sapere che la prova d’uso può essere fornita ad esempio attraverso l’esibizione di fatture o anche dimostrando di aver promosso campagne pubblicitarie di promozione del logo. Per uso si intende un utilizzo effettivo del marchio, non discontinuo o episodico, per i prodotti o servizi per i quali è stato registrato (ne abbiamo parlato qui). 

Ricordiamo che la capacità distintiva implica che non possono essere registrati come marchio d’impresa i segni privi di tale carattere, cioè:

  • le denominazioni generiche di prodotti o servizi di uso comune, in quanto appartengono a tutti: ad esempio non può certo essere richiesto l’uso esclusivo di termini come “bio”, “latte” etc.;
  • le indicazioni puramente descrittive, cioè quando il nome del marchio coincide con il prodotto o servizio che deve rappresentare, o quando ne racconta solo le caratteristiche (ne abbiamo parlato qui).

               Vedi anche:

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Nei casi di opposizione

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Quando si registra un marchio si può entrare in conflitto con un altro marchio che rivendica la priorità. A quel punto chi subisce opposizione deve chiedere all’opponente la “prova d’uso”: è necessario cioè provare che il marchio è stato utilizzato nel corso degli anni precedenti.

Per uso si intende un utilizzo effettivo del marchio, non discontinuo o episodico, per i prodotti o servizi per i quali è stato registrato. Questa prova deve essere incentrata su elementi oggettivi e concreti che dimostrano un uso effettivo del marchio sul mercato.

La prova d’uso potrà essere fornita, ad esempio, attraverso l’esibizione di fatture o anche dimostrando di aver promosso campagne pubblicitarie di promozione del logo. E’ fatto salvo, però, il caso in cui il mancato uso sia giustificato da un motivo legittimo (ne abbiamo parlato qui). 

Interessante, a tal proposito, una recente sentenza del Tribunale dell’Unione Europa riguardante una diatriba che vede come protagonista il colosso McDonald’s, il quale non è riuscito a dimostrare l’uso effettivo del marchio “Big Mac” riguardante i prodotti “panini con pollo” o comunque gli “alimenti a base di pollame”.

Il Tribunale dell’Unione Europea dichiara il marchio contestato parzialmente decaduto e sostiene che le prove fornite dalla famosa catena di fast food statunitense, in realtà, non dimostrano alcun uso effettivo del marchio, sia riguardo al volume delle vendite che al periodo, nonchè alla frequenza d’uso.

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