Riuscire a provare l’uso del proprio marchio
Nei casi di opposizione
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Quando si registra un marchio si può entrare in conflitto con un altro marchio che rivendica la priorità. A quel punto chi subisce opposizione deve chiedere all’opponente la “prova d’uso”: è necessario cioè provare che il marchio è stato utilizzato nel corso degli anni precedenti.
Per uso si intende un utilizzo effettivo del marchio, non discontinuo o episodico, per i prodotti o servizi per i quali è stato registrato. Questa prova deve essere incentrata su elementi oggettivi e concreti che dimostrano un uso effettivo del marchio sul mercato.
La prova d’uso potrà essere fornita, ad esempio, attraverso l’esibizione di fatture o anche dimostrando di aver promosso campagne pubblicitarie di promozione del logo. E’ fatto salvo, però, il caso in cui il mancato uso sia giustificato da un motivo legittimo (ne abbiamo parlato qui).
Interessante, a tal proposito, una recente sentenza del Tribunale dell’Unione Europa riguardante una diatriba che vede come protagonista il colosso McDonald’s, il quale non è riuscito a dimostrare l’uso effettivo del marchio “Big Mac” riguardante i prodotti “panini con pollo” o comunque gli “alimenti a base di pollame”.
Il Tribunale dell’Unione Europea dichiara il marchio contestato parzialmente decaduto e sostiene che le prove fornite dalla famosa catena di fast food statunitense, in realtà, non dimostrano alcun uso effettivo del marchio, sia riguardo al volume delle vendite che al periodo, nonchè alla frequenza d’uso.
Vedi anche:
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