Tag Archives: tutela diritto d’autore

Ecco come nasce

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Il diritto d’autore è lo strumento con cui le opere creative vengono tutelate e valorizzate, di protezione della loro forma espressiva. Esso nasce automaticamente con la creazione dell’opera: non c’è, quindi, nessuna formalità amministrativa da seguire per ottenerne il riconoscimento. Novità e carattere creativo sono i requisiti che un’opera deve possedere per beneficiare della tutela del diritto d’autore (ne abbiamo parlato qui).  

Le categorie di opere protette disciplinate dalla normativa sul diritto d’autore sono:

le opere letterarie, ovvero opere di qualsiasi natura (ad esempio scientifiche, religiose, didattiche, letterarie ecc.) suscettibili di essere espresse a mezzo di parole scritte;

le opere musicali ovvero opere costituite da composizioni musicali (ad esempio canzoni e musiche, opere liriche, ecc.);

le opere coreografiche o pantomimiche;

le opere figurative, ovvero opere che si concretizzano in creazioni figurative come ad esempio dipinti, sculture, disegni, incisioni od anche scenografie. In questa categoria anche quei design industriali che presentano carattere creativo e valore artistico, conseguenza di un apporto personale dell’autore;

i disegni e opere architettoniche, ovvero le opere d’arte dotate di una rilevante valenza estetica delle forme architettoniche;

le opere cinematografiche audiovisive, ovvero le opere costituite dalla successione di immagini in movimento, accompagnate o meno da suoni o musiche, destinate ad essere riprodotte in qualsiasi forma (in sala, su un sito web, su un lettore portatile ecc.);

le opere fotografiche, purché presentino un valore artistico e non si limitino ad essere semplici riproduzioni di situazioni reali;

i programmi per elaboratore, ovvero la sequenza di istruzioni, informazioni e comandi i quali, una volta inseriti e letti da un computer, permettono a quest’ultimo di raggiungere un risultato determinato, fermo restando che non si proteggono le idee ed i principi alla base del programma ma solo ed unicamente le soluzioni informatiche adottate dal programmatore per raggiungere il risultato desiderato;

le banche di dati, ovvero le raccolte di dati o altri elementi, accessibili attraverso mezzi elettronici. Immediata conseguenza è il divieto di estrazione e/o reimpiego della totalità (o di una parte rilevante) dei dati contenuti in esse

Il contenuto del diritto d’autore si articola in:

  1. diritto morale, ovvero il diritto di rivendicare la paternità dell’opera (ovvero di esserne riconosciuto autore) ed il diritto di opporsi a qualsiasi modificazione dell’opera; tali diritti non sono cedibili, ovvero non possono essere oggetto di contratti di cessione o di licenza. I diritti morali possono essere esercitati, con alcune limitazioni, anche dagli eredi dell’autore deceduto;
  2. diritto patrimoniale, ovvero tutti i diritti di riproduzione dell’opera. Essi quindi riguardano lo sfruttamento commerciale dell’opera, con i conseguenti introiti economici, ed hanno una durata pari a tutta la vita dell’autore sino al settantesimo anno solare successivo alla sua morte.

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Quando viola il diritto d’autore

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Ci si domanda se la pratica del “linking” nei siti web (ossia il “linkare” un termine rimandando ad un altro sito), sia sempre consentita oppure non ci siano a volte delle implicazioni legali che riguardano il diritto d’autore. Letteralmente “linking” significa collegamento: in informatica è il procedimento di integrazione dei vari moduli a cui un programma fa riferimento (i quali possono essere sottoprogrammi o librerie), per creare una singola unità eseguibile.

Esistono diverse tipologie di linking che variano sia a seconda della categoria di appartenenza che in base a casi specifici. Analizziamo più da vicino i vari tipi di utilizzo dei link:

  • Surface linking (collegamento di superficie) è il link che consiste nel trasferire il visitatore alla prima pagina (home page) di un altro sito;
  • Deep linking (collegamento in profondità) è l’operazione di inserire all’interno di una pagina web di un sito web un collegamento (hyperlink) a una pagina interna di un sito differente. Il termine significa letteralmente “collegamento in profondità”, indicando appunto che si scende in profondità nel sito remoto; può pertanto essere tradotto anche con collegamento diretto (in quanto “aggira” la prima pagina del sito e tutte quelle intermedie);
  • Framing (www) è una pratica attraverso la quale cliccando sul link non si viene rimandati ad un altro sito web bensì si apre una finestra nello stesso sito che si sta navigando, all’interno della quale vengono mostrati i contenuti dell’altro sito web. L’utente ha quindi l’impressione che i contenuti mostrati nella finestra appartengano al sito che sta navigando e non percepisce che invece fanno parte di un altro sito web. L’operazione è spesso illecita.

Solo il primo, il “surface linking” è il modo più corretto per rimandare ad altri siti web perchè non necessita di autorizzazione da parte del suo autore in quanto è legalmente consentito. Quindi, il titolare di un diritto d’autore nel web, può incorrere in violazioni che vanno a ledere il suo diritto, le quali non sempre sono di facile soluzione ma che spesso vanno a danneggiare seriamente i suoi diritti morali e patrimoniali (ne abbiamo parlato qui).

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