Tag Archives: intelligenza artificiale e diritto d’autore

Obbligatorio l’autore umano

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Lo ha confermato di recente la Corte d’Appello federale degli Stati Uniti: la domanda di registrazione del copyright deve indicare obbligatoriamente il nome di un autore umano. Un sistema di intelligenza artificiale non può ricoprire la titolarità del diritto d’autore.

Stephen Thaler, già dai noi più volte menzionato, aveva fatto ricorso dinanzi la Corte d’Appello del Distretto di Columbia degli Stati Uniti, nel tentativo di riuscire ad ottenere un giudizio favorevole circa la riconoscibilità della paternità del diritto d’autore in capo ad un sistema di intelligenza artificiale.

Diversi i “no” incassati da Thaler, precedenti alla pronuncia degli Stati Uniti e riguardanti i brevetti. L’ultimo della Corte Suprema Britannica, la quale confermava che l’inventore deve necessariamente essere una persona fisica e non un sistema di intelligenza artificiale (IA). La pronuncia era avvenuta in merito al ricorso avente ad oggetto la domanda di brevetto Dabus, un sistema di intelligenza artificiale capace di sfornare di continuo invenzioni (ne abbiamo parlato qui).

Ancor prima l’EPO (European Patent Office) – l’Ufficio Europeo dei Brevetti – aveva a sua volta rigettato la domanda di brevetto depositata dal Dott. Thaler, il quale indicava come inventore un’intelligenza artificiale. Anche l’ EPO sosteneva che l’inventore dovesse essere necessariamente un essere umano (ne abbiamo parlato qui).

Cosa farà Thaler dopo questo ennesimo rifiuto? Continueremo a seguire le vicende e la perseveranza dell’imprenditore statunitense in un settore in divenire.

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In vigore l’AI ACT

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In vigore dal 1 agosto 2024, l’AI Act cioè il nuovo Regolamento Europeo sull’uso dei sistemi di intelligenza artificiale (Regolamento UE 2024/1689 ), rappresenta un grande passo in avanti verso la regolamentazione da parte dell’UE di una materia del tutto nuova, mai affrontata prima.

Parliamo dell’Intelligenza Artificiale generativa, cioè di quell’intelligenza artificiale in grado di generare contenuti. Per generare enormi contenuti è infatti necessario fornire delle istruzioni. Proprio questa attività, di chi istruisce l’intelligenza artificiale, deve prevedere di mettere a disposizione le fonti dalle quali si attinge. Questo per far sì che l’autore possa eventualmente decidere di dare o meno il suo consenso.

In sintesi gli obiettivi che si prefigge il regolamento sono:

  1. di prevenzione dell’utilizzo improprio dell’Intelligenza Artificiale generativa in violazione del diritto d’autore (copyright);
  2. di tutela dello sviluppo delle tecnologie all’interno dell’UE con le giuste limitazioni e regolamentazioni del futuro digitale.

Un’altra importante novità è costituita dal rispetto del diritto d’autore anche a soggetti sviluppatori ed operatori IA extra UE, a prescindere dalla giurisdizione. Insomma, una sorta di garanzia dei diritti in termini di sicurezza ed etica dai quali non si può assolutamente prescindere.

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